Tracce

L’Olocausto è evocato attraverso l’azione di due performer, che portano in scena lo sguardo di donne che hanno vissuto sulla propria pelle le mostruosità commesse dal nazifascismo. In un continuo scambio tra teatro fisico e installazione, le testimonianze di donne note e meno note si intrecciano agli orrori perpetrati scientificamente dalla politica nazista e fascista nei confronti delle donne.

In un percorso silenzioso, le due performer in scena creano con pietre, nomi e piccole luci un’installazione che onora le vittime della Shoah. Nel loro viaggio nella memoria, sono accompagnate da un paesaggio sonoro intessuto di racconti di chi è sopravvissuta e di chi non ce l’ha fatta, di suoni e musiche che evocano distruzione e morte.
In questo scenario scarno e doloroso, l’azione delle due donne riluce nelle tenebre, diventando atto di coraggio e testimonianza, “perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre” (Primo Levi).

TRACCE vuole in questo modo far riflettere sui rigurgiti odierni che inneggiano a qualsiasi forma di supremazia.